Iniziata nel 1487, il grande complesso venne consacrato nel 1499, ma già nel 1492 ospitava venti frati minori, provenienti da Reggio Emilia.
La chiesa è a pianta basilicale, di stile gotico rinascimentale, a tre navate, con colonne polistili alternate a pilastri cilindrici, che reggono bellissime volte esapartite. All'interno si erge magnifica la Cappella gentilizia dei Pallavicino, composta da una navata ove erano collocati i mausolei dei Pallavicino, trasferiti in Collegiata nel 1812, dopo la soppressione napoleonica degli ordini monastici, le cui volte furono affrescate dal lombardo Bernardo Zenale e le lunette, raffiguranti la Resurrezione, l'Ascensione e la Trasfigurazione, furono eseguite da Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone.
Lo stesso Pordenone attorno al 1530 affrescò anche l'adiacente Cappella della Concezione, a pianta ottagonale: il soffitto rappresenta il Padre Eterno benedicente, tra schiere di Angeli, sulle pareti si ergono imponenti le figure di Santi e Dottori della Chiesa e nelle lunette sono raffigurate Sibille e Profeti.
La pala d'altare, con una cornice maestosa ad intaglio dorato, è una bellissima copia di Annibale Carracci su tavola raffigurante Sant'Anna fra i Dottori. Un altro dipinto del Pordenone, una magnifica Deposizione su tela, in passato stendardo processionale, sovrasta la porta d'ingresso della sacrestia, in fondo alla navata minore sinistra.
Contemporaneamente alla chiesa fu eretto l'attiguo convento, composto da una struttura a due piani, organizzata intorno ad un imponente chiostro rinascimentale, di cui è conservata l'originale pavimentazione in cotto, il più ampio in ambito provinciale, con pianta rettangolare di circa m. 55 per m. 65. Di straordinaria suggestione il refettorio, con scanni originali cinquecenteschi in noce, pavimentazione originale e begli affreschi nella volta e nelle pareti.